è incredibile descrivere la repulsione che in questo momento sto provando per la digitazione di lemmi che superino il loro semplice significato per arrivare a descrivere un'intera realtà.
Perché sarebbe questo l'intento, assai arduo, tanto che mi è proprio passata la voglia.
Ma cosa vuoi che ti dica, NON HO IDEA DI COSA FARò QUI FINO A MAGGIO.
E ho paura a pensarci, quindi non avevo voglia di rispondere.
Forse per la prima volta nella mia vita sto vivendo giorno per giorno, e sono curiosa di scoprire tutto della parte di mondo che sto vivendo e dell'effetto che sta producendo in me.
E poi è arrivata la primavera, ho cominciato il corso di fotografia, non ho smesso di lavorare tutti i giorni per il festival, continuo il corso di teatro e ho una lista di cose da fare pressoché infinita.
Sto cominciando anche a mandare curriculum in giro, perchè se fosse per loro mi terrebbero li a lavorare gratis per sempre, ma io necessito de un trabajo pago, come si dice qui.
Chissà se finirò a fare la telefonista in italiano o a dare lezioni di sta lingua, o se mi riiscrivo all'università che qui è di ottima qualità e completamente gratis.
Vuole dire che non si sgancia nemmeno un peso argentino, zero zero per tutti gli anni del corso. La gente viene da tutto il sud america per fare l'università qui, ma come si fa a resistere. O anche per fare un master che rispetto a quanto costano i nostri te lo tirano dietro!
AAAAAARghhhh maledetta irrequietezza del curioso (cara Eugi so che mi capisci perfettamente al riguardo).
Però si può dire che io stia bene, il che è quasi un miracolo per il mio stato animistico. Non che sia tranquilla o priva dei miei soliti dubbi amletici su la qualsiasi cosa, però sto bene.
Solo che quando sono immersa in un'altra realtà, chennesò tipo un film che ti prende di brutto (tipo the inception fighissimo!) quando esco appunto da questa realtà fittizzia per rientrare nella mia, tac! Ecco che devo RIcordarMI dove sono e cosa sto facendo. Però non così per dire, mi succede spessissimo di dovermi auto ricordare dove sono e che faccio qui.
Dunque il punto è che nemmeno io so che sto facendo o perchè mi fermo qui, quindi come vuoi che lo spieghi a qualcun'altro. Sarebbe una bomba saperlo.
Non so per quale ragione astrale sono finita qui, ma ora che ci sono e (come si dice qui) è buena onda, ne approfitto per soddisfare la mia curiosità. E poi vedremo, chissà se una realtà ha più diritto di essere reale di un'altra.
E quindi via giorno per giorno: andare a mangaire al barrio chino, visitare il jardin japones, comprarsi una bici e andare al tigre, farsi un fine settimana a rosario, festeggiare il compleanno invitando gente che appena conosco e avere una banda che suona dal vivo nella terrazza di casa mia, giocare a volley al parco, noleggiare la macchina e andare fino a Rosario, comprare il materiale per autocostruirsi una lampada, e adesso vado a dormire che domani inizio presto e devo smontare una mostra di 90 foto.
Ti capisco bene Merilla.. tutti si aspettavano risposte da te, qualcosa di certo... quando invece non è per niente detto che per fare una scelta tu debba per forza sapere a cosa porterà.
RispondiEliminaQuindi hai fatto bene ... e quando leggo questi tuoi fiumi di parole mi sento in effetti un pochino "sedentaria"... però dato che ODIO questa parola perchè mi fa pensare a una gamba cellulitosa... preferisco per ora la definizione "statica" :):)
Irrequietezza del curioso .. eheh la capisco sì... ma è grazie a quella che si fanno "pazzie" no?
inquietudine, inquietudine, inquietudine!!
ti incollo un pezzo di Marco Mancassola che adoro:
"L’inquietudine non è infelicità. L’inquietudine è uno stato a sé. L’inquietudine, a volte, può anzi sconfinare nell’esaltazione, nella gioia, nella percezione di essere gloriosamente soli, perfettamente liberi. L’inquietudine, per me, è condizione per la nascita di una nuova razza di eroi."
bacino peretta! come vorrei venirti a trovare presto... ma la discussione appena avuta coi miei sull'eccesiva mia spesa mensile ... (ovvero il senso di colpa) me lo impedisce :(
take care! hugs
Ragazze, capisco e mi trovo a condividere il vostro senso di inquietudine.. Eppure a volte la vita tiene in serbo per te sorprese che nemmeno ti immagini. Sono un po' emozionata a parlarvene ma allo stesso tempo ho il dovere di condividere con voi la mia esperienza lavorativa avvenuta questa mattina. Come sapete sono già al 5' impiego come tirocinante e il mio status sta sempre più sviluppando una sua forma ben definita, una professionalità data dalla capacità di adattarsi a fare di tutto e di più, tappando i buchi degli altri, trasportando materiali di vario tipo in giro per uffici, telefonando a gente di cui non si conosce il nome, mandando mail non si capisce bene con quale scopo, ascoltando discorsi di cui si interpreta a stento una scarsa percentuale..eppure tutte queste capacità da me sviluppate non mi avevano ancora permesso di "fare il salto". Oggi ho capito perchè, amiche, oggi ho davvero svolto per la prima volta la mansione che più caratterizza la figura di tirocinante da me incarnata, l'attività che più la professionalizza, che la riscatta dai lunghi anni di studio, che la rende unica nel suo genere: dopo 5 tirocini finalemnte oggi HO FATTO LE FOTOCOPIE! Da domani nulla sarà come prima.
RispondiEliminaDunque Mery NON TORNARE. Non puoi. Ce lo devi in un certo senso. Mi manchi, ma non puoi farci questo. Non puoi mancare di rispetto a noi, naufraghi di un paese esso stesso alla deriva. Sarebbe come sputare su un piatto caldo di fronte a chi non ce l'ha. Ti prometto di mantenere tutti i contatti italiani, anche per te. So che non hai voglia di scrivere, lo so come ci si sente dall'altra parte del mondo: i pensieri accavallati, il reale-non reale, le immagini che si sovrappongono e si materializzano in testa nei momenti più impensati, senza alcuna logica. E poi i sogni, più sogni che mai. L'ho provato anch'io. Ti chiedo solo di leggere e di credermi. Mi perdoni tua madre per quello che ho detto. Amen.
RispondiEliminaAmen sorella!!!!!
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